11 gennaio 2007

Capodanno
Anche il 2006 è finito e forse con lui è tornato un po' di stimolo e voglia di fare, che era completamene scemata con l'arrivo delle feste e della fine dell'anno.
Come tutte le volte fino a pochi giorni prima dell'arrivo del 31 Dicembre non sapevo cosa fare, rimanere nella mia cittadina, andare via con i miei amici o, addirittura, raggiungere la mia fidanzata e i suoi calorosissimi parenti a Napoli.
La scelta è stata dura, in quanto, durante tutto il periodo delle feste sono rimasto in "paranoia" per la tesi che, proprio in quel periodo, stava andando molto a rilento, senza che nessun tipo di spunto mi permettesse di superare quel momento di blocco; ero rassegnato e deciso a passare un capodanno tranquillo vicino a pochi e intimi amici, senza strafare e senza essere circondato da troppe persone che fanno baldoria. Ma proprio durante una sera di queste mentre riflettevo sul capodando, autoconvincendomi di passarlo in tranquillità; si proprio in quel momento, il mio istinto si è ribellato e ha deciso di fare la cosa opposta a quella che mi prefiggevo di fare e, cioè, ho deciso di partire per Napoli per passare un capodanno all'insegna dell'allegria e della compagnia.
La cosa interessante da raccontare di quella serata, non è tanto quanto si è mangiato, cosa che tutti ti chiedono poi quando ti incontrano, pensando che comunque non si sia fatto altro che mangiare e, nemmeno come ci siamo divertiti a fare il karaoke fino alle 2 di notte (con la mia solita voce stonata), in quanto già altre volte mi sono divertito con le stesse persone quanto quella sera (come due estati fa in Calabria). La cosa che va raccontate è l'escursione che abbiamo fatto dopo esserci scambiati gli auguri;


si... siamo andati sul tetto della casa, mentre attorno a noi si scatenava una guerra di fuochi d'artificio e qualsiasi tipo di botto, tutti rigorosamente all'altezza della faccia. Sembrava di vedere le scene di bombardamento dell'Iraq durante la pima guerra del Golfo e, mentre, attorno a noi succedeva tutto questo, io, andavo come un ragazzetto che corre spenzierato in un campo fiorito, di qua e di la a scattare foto...

Lì mentre tutto intorno a me sebrava espodere, invece di avere paura, mi sono riempito di gioia e calore, trovando una pace interiore che raramente una persona riesce a trovare nella nostra società; lì ho visto la rinascita dopo la catastrofe. In quel breve istante tra un bagliore e l'altro ho visto l'uomo e la donna del futuro che si abbracciavano mentre osservavano la fine di questo mondo; non si abbracciavano per paura, ma si abbracciavano guardando l'orizzonte all'infinito e già sognavano un nuovo mondo fatto di pace e di libertà; due semplici parole che hanno poco senso nella nostra società...



Tornando da questo delirio apocalittico... non so... ma penso che questo capodanno mi abbia proprio aiutato a chiarimi le idee e a staccare un'attimo la spina; ora sono tornato a pensare alle mie cose e a cercare di rendere reali i miei sogni...

4 commenti:

Angioletta ha detto...

E sono felice che tutto questo ti sia servito...

Ti amimi...

Anonimo ha detto...

Ma t'hanno staccato la spina come a Welby....ti rianimo apppena te vendo bandone...

Anonimo ha detto...

Che pensieri profondi...

Secondo me hai innate doti di scrittore...


Mi propongo come revisore di bozze... gerarchicamente inferiore ad Angela ovviamente!!!

Anonimo ha detto...

E ci voleva un soggiorno napoletano per farti riappacificare interiormente?!?!
Bell ja!!
Mi ha fatto molto piacere passarlo con te il capodanno (anche se ve ne siete andati nel quasi meglio)!!
Ciao PP!!XD!!
TI VOGLIO BENE!!
Baci
Carmen*

P.S. La voglio quella foto!